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pienissimo di azione, con una grafica strabiliante e una storia molto, molto interessante. da un lato non vedo l’ora di finirlo per scoprire tutto ciò che c’è dietro a questo gioco, dall’altro invece so già che sarà uno di quei titoli che, una volta finiti, ti fanno venire la voglia di cancellarli dalla tua mente per poterli rivivere di nuovo come se fosse la prima volta

Ormai vicinissimo alla data di uscita, vi è un certo hype all’uscita di Atomic Hearts, gioco sviluppato da Mundfish ed annunciato nel 2018. Con un trailer di appena 2 minuti rilasciato ad una settimana dall’uscita, vediamo nella parte live action Jensen Ackles nei panni del maggiore Nechayev smantellare manichini e prop, facendo un chiaro dissing ad Hogwarts. Al live action segue una frenetica sequenza di combattimento che mostra brevemente poteri, nemici e situazioni in cui il protagonista P3 si ritroverà nel gioco.

P3 il protagonista, così chiamato, è un agente speciale del KGB mandato ad indagare un laboratorio usato per esperimenti biomeccanici poco prima del lancio della seconda iterazione del sistema d’informazioni collettivo che l’Unione Sovietica sta per lanciare, sperando di rivoluzionare l’intero pianeta. Ambientato perciò in un passato alternativo nel 1955, dove la Germania è stata sconfitta dall’ Unione Sovietica grazie alla automatizzazione del sistema laboriale.

Nei panni di P3, dovremo farci strada per il laboratorio tra orde di androidi impazziti, sfoderando armi uniche e poteri unici grazie al Guanto in Polimeri, che sembra essere un vero e proprio omaggio ai plasmidi dell’amato Bioshock, da cui il gameplay sembra ispirarsi parecchio ma decisamente (o almeno dai trailer) più frenetico.

Che dire, aspetteremo l’uscita di Atomic Hearts, sperando che Mundfish riesca a mantenere la promessa di un gioco fantastico, cosa che permetterebbe anche al publisher Focus Home di praticamente dominare l’inizio del 2023, grazie al successo di Plague Tale Requiem.