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Dopo cinque lunghi anni, Riley viene riportata nella sua città natale, Camena, per indagare su enigmatici segnali radio. Non sa che i segreti che la attendono superano di gran lunga le sue più rosee aspettative.
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Oxenfree è un gioco uscito nel 2016 che ha appassionato molti, per lo più teenager, grazie ad un’avventura che ricorda le classiche avventure punta e clicca ma con un twist più cupo tendente all’horror. Ed ovviamente i dialoghi tra un gruppo di teenager che indaga una ex-base militare nell’isola di Camena. Isola che sembrava nascondere molto più di quanto i ragazzi pensassero, e non una semplice fonte di storie di fantasmi.
OXENFREE II: Lost Signals è appunto il sequel di questo, e si svolge nuovamente sulla famosa isola con una nuova protagonista. Infatti al posto di Alex ed il fratellastro Jonas, giocheremo nei panni di Riley Poverly un’attivista che ritorna sull’isola, la sua casa natia, per investigare le cause di interferenze elettromagnetiche che sono riapparse sull’isola.
Se nel primo gioco avevamo un gruppo di ragazzi delle scuole superiori, in Oxenfree II avremo una protagonista e personaggi secondari intorno alla trentina di anni, con temi ovviamente a tema quali specialmente quello dell’essere genitori. Tema che viene proposto su vari livelli anche grazie ad una sorta di antagonisti, elemento mancante nel primo, con i Parentage. Infatti quest’ultimi sono una sorta di setta nata appunto con gli eventi del primo gioco, che si è concluso con la chiusura dei portali, e per qualche motivo questi Parentage stanno cercando di riaprirli.
Proprio come nel primo le scelte ed i dialoghi trasformeranno l’esperienza di gioco, culminando in uno dei vari finali, che potranno essere brutti, buoni a metà o anche ambigui. Il fattore dell’ambiguità diciamo che torna con nuovamente il tema delle varie linee temporali che si possono intersecare.
Infatti Oxenfree II si svolge in una linea temporale parzialmente intersecata dai vari finali e sezioni del primo gioco, perciò non un sequel diretto di un particolare finale ma un mix. Questo appare evidente specialmente per coloro che hanno giocato il primo affondo, sapendo bene o male delle varie azioni che Alex ha eseguito e che si rifletteranno in qualche mondo in questo sequel, come anche la conoscenza che Alex è “bloccata” in una determinata linea temporale grazie a quanto visto nel trailer, grazie alla radio di Riley.
La radio infatti sarà un nuovo elemento del gioco, che permetterà a Riley di comunicare come e quando vuole con chiunque, spesso riferendo o chiedendo informazioni su ciò che ha assistito. Il team sembra presagire che questo modo di comunicare, seppur non soppianterà i continui dialoghi come nel primo, fungerà da “scelta” per i vari finali.
Oxenfree II sembra proprio essere un sequel che si basa e fa esperienza del primo gioco, proponendo un gioco diciamo più vicino all’età media del giocatore amante del genere. Il team sembra aver preso, almeno parzialmente, le critiche date al gioco che seppur brillava per originalità e quantità di scelte, spesso risultava pesante o non interessante appunto per colpa dei dialoghi molto cringe, dato appunto i personaggi. Generalmente questo non sarebbe un problema e certamente c’è un pubblico eccitato all’idea di un nuovo titolo della serie, se non fosse che sia pubblicato da Netflix. La stessa compagnia che negli ultimi anni sta veramente facendo di tutto per rovinare l’industria dell’intrattenimento con scelte “politically correct” che fanno più male che bene. Consiglio perciò di aspettare.