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Dai creatori di Command and Conquer Remastered, The Great War: Western Front vi porta alla ricerca di forze da schierare e di basi nemiche da distruggere. I campi di battaglia sono persistenti, quindi le artiglierie pesanti possono lasciare crateri e le trincee costruite rimarranno nel corso del gioco, man mano che si procede nella campagna e si rivisitano le vecchie posizioni.
The Great War: Western Front è uno strategico con delle bellissime idee, che in barba ad ogni perplessità è riuscito in qualcosa che nessuno si era mai sognato di fare: trasporre efficacemente in un RTS un conflitto folle e insensato come quello della Prima guerra mondiale.
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The Great War: Western Front è un gioco sviluppato da Petroglyph, tramite il publisher
Frontier Foundry, un team di sviluppo piuttosto esperto che ha portato alla luce STAR WARS Empire at War, e più recentemente la remastered di Command & Conquer.
Questo nuovo titolo di Petroglyph, si focalizza come già fa intendere il nome, sulla Prima Guerra Mondiale, ovviamente con un gioco di stampo strategico, un periodo storico spesso accantonato per il più popolare secondo conflitto, o per periodi storici quali quello Medievale o prettamente fantasy.
Come molti titoli degli ultimi anni Western Front offre essenzialmente un gameplay di tipo Hex, ovvero con una mappa di gioco suddivisa in vari esagoni con una componente strategica a turni e pesantemente focalizzata sul lato manageriale, con però l’aggiunta di un elemento in tempo reale.
In una campagna suddivisa tra le Fazioni Alleate e le Forze Centrali, una appunti che vedrà Francia ed Inghilterra, mentre l’altra Germania ed alleati, ovvero i due fronti opposti del fronte occidentale. Nonché una modalità Schermaglia, dove affrontare l’ IA su determinate mappe che si svolgono ed ispirano alle famose battaglie storiche.
Come già menzionato il sistema della mappa sarà di tipo Hex, dove la mappa sarà suddivisa nei due fronti, ed ogni esagono avrà una determinata quantità di stelle che vengono tolte ogni volta che l’avversario conquista centri di comando ed alte strutture importanti, ma che possono essere recuperato grazie ad una veloce ed accurata riconquista, se però perderemo tutte le stelle di quell’esagono, l’avversario otterrà quel pezzo di territorio. Essendo suddiviso in due fronti, avremo fin da subito vari conflitti che possono essere automatizzati per salvare tempo ma è consigliato ingaggiare in ogni scontro in cui la probabilità di vittoria non sia garantita e con pochissime perdite.
Questo perchè non saremo in grado di addestrare soldati, ma ogni anno riceveremo una certa quantità di unità che può essere potenziata grazie alle ricerche, che permetteranno di avere equipaggiamento migliore ma anche sbloccare nuove unità e veicoli man mano che ci spingeremo verso le fasi finali dello scontro. Perciò sarà vitale spendere accuratamente non solo il denaro utile per le risorse ma anche pianificare i punti per le ricerche.
La particolarità di questo titolo sta nel fatto che come nel vero conflitto mondiale, gli scontri avverranno per la maggior parte con conflitti di trincee dove dovremmo sacrificare unità per guadagnare qualche metro, sempre tenendo a mente la quantità limitata di unità. Inoltre siamo in grado di creare nuove trincee ed espandere le già esistenti, ed anche rafforzarle più avanti con filo spinato ed altri ostacoli e torrette/mitragliatrici fisse, in modo da poter resistere alle invasioni di nemici che spesso e volentieri ci sopraffarranno di numero. Cosa importante da ricordare è che ogni trincea ed edificio difensivo rimarrà sul quell’Esagono, contribuendo a futuri scontri nella stessa zona, sia che rimanga in mano nostra, e specialmente se caduta in mano nemica!
Detto questo, il titolo è decisamente interessante per il periodo storico e decentemente pensato grazie all’esperienza del team, ma soffre di un certo vecchiume a livello visivo con una grafica poco dettagliata, nonchè da un gioco che ha molti elementi base del genere ma che oltre all’ambientazione storica non riesce a spiccare di originalità. Questo combinato con un prezzo assurdo di 34,99€ per un titolo che non punta decisamente in alto lo rende difficile da consigliare se non fan sfegatati di questo genere ibrido. Ora come ora costa all’incirca una ventina di euro su alcuni store, ma mi sentirei di consigliarlo solo se scende a 15€.